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Epidemiologia

Il papillomavirus umano (HPV) è l’infezione a trasmissione sessuale più comune: un’ampia percentuale della popolazione sessualmente attiva sarà esposta a questo virus in qualche momento della propria vita.

Si stima che possa colpire fino al 30% delle donne sotto i trent’anni. Dopo questa età la percentuale scende al 12%. In realtà, chiunque può contrarre l’infezione, indipendentemente dal numero di partner sessuali. È quindi importante proteggersi adeguatamente utilizzando il preservativo. Tuttavia, una volta individuato il virus, è impossibile stabilire quando è avvenuta l’infezione, in quanto può rimanere non rilevabile ai controlli medici per anni.

Sebbene la prevalenza dell’HPV negli uomini sia più bassa e manchino studi che confermino i dati, si stima che il 70% degli uomini risulterà positivo in qualche momento della propria vita.

Nonostante l’infezione da HPV sia così diffusa, nella maggior parte dei casi non provoca gravi conseguenze: l’80% delle persone infettate elimina spontaneamente il virus entro due anni.

Classificazione

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’ HPV può essere classificato in tre grandi categorie: basso, medio o alto rischio.

Attualmente, sono stati classificati più di 200 tipi virali di HPV, di cui 40 infettano l’area genitale e 15 sono ad alto rischio e quindi potenzialmente in grado di produrre qualche tipo di lesione negli organi sessuali, che poi potrebbe progredire a cancro.

HPV A BASSO RISCHIO
Sono i più comuni e possono causare verruche genitali o condilomi, e lievi alterazioni della cervice femminile. Tuttavia, non sono potenzialmente in grado di causare cancro o lesioni gravi e, nella maggior parte dei casi, scompaiono da soli entro i due anni. I più comuni sono i tipi 6 e 11.

HPV A MEDIO RISCHIO
Non è ancora possibile stabilire se il rischio di causare alterazioni cellulari maligne sia alto o basso. Alcuni tipi che potrebbero rientrare in questa categoria sono 26, 53 e 73.

HPV AD ALTO RISCHIO
Sono i meno frequenti ma i più pericolosi, in quanto potenzialmente in grado di provocare lesioni cancerose nella cervice uterina o nel collo dell’utero. Tali lesioni inizialmente sono di lieve entità, ma possono progredire fino al cancro del collo dell’utero se non vengono individuate e trattate per tempo in modo appropriato. I sierotipi ad alto rischio sono quelli più comunemente associati alla patologia invasiva e sono responsabili di quasi tutti i tumori del collo dell’utero, del 70-90% dei tumori vaginali e anali, del 40% dei tumori vulvari e del 20% dei tumori orofaringei. I genotipi16 e 18, i più importanti, sono correlati al 70% di tutti i tumori cervicali.

Da cosa dipende la remissione spontanea dell'HPV?

1. GENOTIPO VIRALE:
Esistono diversi tipi di HPV che vengono classificati in base al rischio elevato per lo sviluppo del cancro cervicale (i più comuni sono 16 e 18) o un rischio basso (i più comuni sono 6 e 11). Alcuni genotipi, come il 16, sono più difficili da eliminare rispetto ad altri. Il genotipo virale è un fattore non modificabile.

2. STATO IMMUNITARIO:
Quando il nostro sistema di difesa naturale è indebolito, il nostro organismo ha più difficoltà a combattere qualsiasi minaccia esterna.

Nella maggior parte dei casi, il nostro sistema immunitario elimina il virus entro due anni. Tuttavia, a volte il nostro sistema immunitario non è in grado di eliminarlo, poiché , si tratta di un virus piccolo che infetta zone dell’organismo a bassa risposta immunitaria e quindi può rimanere non rilevabile per un lungo periodo di tempo. Quando l’HPV persiste può dare origine a lesioni che, col tempo e se non vengono trattate adeguatamente, possono progredire fino a uno stadio precanceroso.

L’HPV è difficile da individuare, si tratta di un virus piccolo e privo dell’involucro che lo renderebbe rilevabile dal nostro sistema di difesa naturale.

La capacità di persistenza virale e di progressione delle lesioni è determinata da alcuni fattori predisponenti che possono permettere al DNA del virus di integrarsi in quello delle cellule ospite e di modificarne la funzionalità. L’eliminazione dell’HPV da parte del nostro sistema immunitario dipende in gran parte da quattro fattori:

3. EQUILIBRIO DEL MICROBIOTA VAGINALE:
A differenza di quello intestinale, un microbiota vaginale caratterizzato da una bassa diversità con una predominanza di Lactobacilli, in particolare di L.crispatus, è associato ad una maggiore probabilità di remissione dell’infezione. Al contrario, la diversità microbica con la presenza di Gardanella vaginalis è stata associata a una maggiore persistenza dell’infezione e a stadi più gravi di lesioni cervicali.

4. STRUTTURA ISTOLOGICA DELLA CERVICE UTERINA:
L’HPV ha più problemi a persistere se la cervice è ben epitelizzata e presenta aree di trasformazione inesistenti o di limitata estensione.

Prevenzione da HPV

Esistono quattro modi fondamentali per prevenire l’HPV: vaccinazione, controlli ginecologici regolari, uso del preservativo e un comportamento sessuale responsabile.

1. IL VACCINO
Si stima che la somministrazione di uno dei tre vaccini HPV alle ragazze adolescenti prima che diventino sessualmente attive, ridurrà significativamente il rischio di infezione e quindi di sviluppare il cancro del collo dell’utero.

Sebbene la vaccinazione sia più efficace prima del primo rapporto sessuale, può essere somministrata anche successivamente. Inoltre, la vaccinazione è raccomandata anche per gli uomini, che sono il principale gruppo di popolazione portatore del virus.

2. VISITE GINECOLOGICHE
Sono molto importanti perché, eseguendo una citologia cervicovaginale, il ginecologo o l’esperto di salute femminile sarà in grado di rilevare la presenza dell’infezione, anche in fasi molto precoci. Ciò consentirà un trattamento precoce e una significativa riduzione della probabilità di sviluppare stadi più gravi che potrebbero passare silenziosamente e inosservati.

3. L’USO DEL PRESERVATIVO
È fondamentale per ridurre le possibilità di trasmissione, anche se il suo uso non protegge al 100% dalle infezioni da HPV, visto che il virus può infettare anche le mucose anali o perineali. È importante tenere presente che il 40% delle volte i profilattici non vengono usati correttamente, spesso vengono erroneamente messi alla fine del rapporto sessuale per evitare l’eiaculazione direttamente in vagina. Un buon uso del profilattico implica indossarlo fin dall’inizio del rapporto sessuale e toglierlo solo alla fine.

4. EDUCAZIONE ALLA SESSUALITÀ
Si tratta di uno strumento di prevenzione essenziale che dovrebbe essere sempre utilizzato con i bambini e gli adolescenti. L’obiettivo è fornire loro informazioni accurate sulle implicazioni dell’infezione e su come condurre una vita sessuale responsabile.

Inoltre mantenere una vita sana, che includa una dieta equilibrata, evitando il fumo di sigaretta, contribuisce a ridurre il rischio di persistenza dell’ HPV.

Trasmissione e miti sull’HPV

La principale via di trasmissione dell’HPV è il contatto sessuale diretto, vaginale, anale o orale, oppure l’uso di oggetti personali che sono stati utilizzati da una persona infetta. (Ad esempio, giocattoli sessuali non adeguatamente disinfettati)

Sebbene esistano molti falsi miti su questo virus, la verità è che, sulla base dell’evidenza scientifica raccolta finora, si può concludere che:

  • Sia le donne che gli uomini possono contrarlo e trasmetterlo.

 

  • Può essere un virus che passa inosservato e non produce alcun sintomo.

     

  • Più partner sessuali si hanno, più alto è il rischio di trasmissione, anche se è sufficiente aver avuto un solo rapporto sessuale per contrarre il virus.

     

  • Sebbene sia molto raro, non è impossibile che una madre incinta trasmetta l’HPV al suo bambino al momento del parto se presenta condilomi nel canale del parto, il che potrebbe portare alla papillomatosi laringea nel neonato

Non è stato dimostrato che il virus possa essere trasmesso:

  • Frequentando piscine, vasche idromassaggio, palestre o ambienti sportivi.
  • Baci sulla bocca.
  • Abbracci o altri contatti fisici non sessuali.
  • Scarsa igiene personale.
  • Giocattoli, cibo o utensili.

Sintomi dell’HPV

Come si può sapere se si ha un’infezione da HPV?

Come abbiamo già detto, l’HPV agisce spesso in modo silente e non è possibile rendersi conto della sua esistenza. Per questo motivo è importante sottoporsi a regolari controlli ginecologici, tra cui un Pap test. Se questo esame ha un risultato sospetto, sarà necessario un follow-up con un medico, oltre a tutti gli altri esami necessari.

È importante tenere presente che l’infezione da parte dei diversi tipi di HPV è molto varia e che le loro manifestazioni cliniche possono essere molto diverse.

  • Condilomi e verruche

  • Lesioni visibili o cliniche.

  • Lesioni non visibili o subcliniche, ma diagnosticate con qualche metodo, di solito cellulare.

  • Lesioni latenti, in cui l’infezione è presente, ma in uno stato inattivo.

Cosa può succedere se si ha l'HPV?

L’infezione da papillomavirus segue un percorso evolutivo e non è sinonimo di cancro, quindi una diagnosi positiva di trasmissione non deve allarmare.

Di solito esordisce senza sintomi o manifestazioni, per cui è rilevabile solo con la citologia o altre tecniche diagnostiche..

Può anche essere un’infezione latente, quando viene diagnosticata attraverso una ricerca intenzionale tramite HPV-DNA test

Tuttavia, quando ci si trova di fronte a un’infezione con lesioni cliniche, i sintomi possono essere molto diversi: i condilomi o le verruche genitali sono tra i più comuni.

Verruche genitali o condilomi da HPV a basso rischio

Sono lesioni visibili che possono comparire sul collo dell’utero e su altre aree dei genitali femminili o maschili come la vagina, la vulva, l’uretra, l’ano, il pene, il perineo, la laringe o la pelle.

Si presentano come lesioni irregolari, spesso descritte come a forma di cavolfiore. Possono essere color pelle, rosa o bianche, singole o multiple, morbide, di dimensioni variabili o confluenti.

Sebbene le verruche genitali debbano essere trattate e possano causare disagio alla paziente, la loro prognosi non è molto grave e raramente si trasformano in lesioni cancerose.

Lesioni sul collo dell’utero causate da HPV ad alto rischio

La cervice è l’area genitale più a rischio di infezioni persistenti causate da HPV.

Una volta contratta l’infezione, il virus inizia a dividersi all’interno delle cellule della cervice e a modificarne la morfologia. Più cellule sono alterate, più gravi sono le lesioni premaligne che potrebbero portare al cancro.

A seconda del grado di coinvolgimento, possiamo distinguere:

  • Lesioni di basso grado (LSIL), con un’alta probabilità di essere eliminate spontaneamente dal nostro sistema immunitario.

  • Lesioni di alto grado (HSIL), che hanno maggiori probabilità di persistere e di progredire verso il cancro del collo dell’utero.

In ogni caso, il ginecologo o l’esperto in salute femminile stabilirà il percorso più appropriato da seguire in base al caso specifico di ogni paziente.

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